Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Giorgia Meloni, se ci rivogliamo a Lei, direttamente e pubblicamente, è nella convinzione che sia nostro dovere di magistrati fare ogni tentativo per evitare che scelte poco meditate possano danneggiare le istituzioni della Repubblica.
Caos organizzativo, impoverimento e svuotamento delle funzioni nella Corte saranno le prime conseguenze di una riforma voluta a tutti i costi con gravi ricadute sui cittadini che hanno il diritto di avere un giudice indipendente, autonomo e garante del corretto utilizzo dei loro soldi.
Riportiamo il comunicato stampa congiunto di tutte le Associazioni italiane di magistrati pubblicato oggi, 4 marzo 2025 Il Comitato Intermagistrature, come composto dalle associazioni rappresentative dei magistrati ordinari, contabili, amministrativi, tributari e militari, attraverso tutte le sue componenti, esprime forte preoccupazione per i contenuti e le modalità con cui vengono portate avanti riforme destinate a incidere profondamente sull’esercizio della giurisdizione e sull’organizzazione e l’autogoverno delle magistrature, con potenziale alterazione degli stessi rapporti tra le istituzioni quali delineati nel vigente quadro costituzionale ed europeo.
“Rilevo con piacere che c’è stato un cambio di passo, un dialogo istituzionale che ha permesso di modificare le norme che fino a qualche mese fa sembravano immodificabili: è segno che i vertici della corte sono stati ascoltati”.
Riproponiamo il documento emerso dall’Assemblea straordinaria dell’Associazione dei Magistrati della Corte dei conti che si è svolta lunedì 13 gennaio 2025.
L’eventuale proroga dello scudo erariale al 30 aprile 2024, che è nel testo del Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri, sarebbe una misura sbagliata e che suscita fortissime perplessità.
Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Magistrati della Corte dei Conti, tuttora in stato di agitazione, si è riunito in seduta straordinaria il 2 dicembre 2024 nella settimana in cui è all’esame e al voto delle commissioni congiunte I e II della Camera, la proposta di legge Foti.
“Il Consiglio direttivo dell’Associazione Magistrati della Corte dei conti esprime netta contrarietà a ipotesi di riforma volte ad incidere pesantemente sui complessivi equilibri delle funzioni istituzionali della Corte dei conti come delineati dalla Costituzione, oggetto di recente iniziativa parlamentare, così ribadendo quanto più volte rappresentato nelle competenti sedi e in occasione dell’audizione informale dinanzi alle Commissioni parlamentari sul testo del progetto di legge Foti”.